Il vento che aveva spazzato le nuvole ci ha regalato un'aria frizzantina e gradevole, persino col sole ancora incredibilmente caldo che scaldava le viuzze strette e stipate di ognibendidio e di tantissima gente.
Il tour, come era prevedibile, è stato lungo, lento, curioso e tortuoso, fra bancarelle ed aneddoti che chi più ne ha più ne metta in
tre ore di racconti, colori, persone, racconti, storie, personaggi, ambienti e tesori nascosti.
Abbiamo cominciato con il miracolo del Cottolengo e le spezie del Madagascar ascoltando la musica forte di un complesso davanti alla Gelateria Popolare di Maurizio, poi ci siamo divertiti a fare virtual acquisti con tanto di prove improvvisate di cappelli, fra gli antiquari ed i bric à brac,..
Ora sappiamo che il Ponte Carpanini va su e giù, come il Balon a mongolfiera che ti fa vedere Torino da 150 metri da lassù per aria, che sotto il Ponte Mosca si imparava a cantare da tenore e si faceva pic nic, che Cirio ha fatto fortuna qui al Mercato di Porta palazzo e non a Napoli, che il nostro Pavarotti si chiamava Francesco (Cichin) Tamagno ed ha cantato da "tenore di forza" nei più grandi teatri d'Opera del mondo e poi che all'Arsenale, se hai la vena artistica giusta puoi persino imparare a diventare scrittore alla Scuola Holden dove vengono ad insegnare scrittori di fama, che sei vuoi fare del bene basta bussare ad uno dei tanti centri della provvidenza che continuano da duecento anni a crescere nei paraggi...Un momento speciale ed intenso l'abbiamo vissuto al Sermig e per tanti fra di noi è stata una scoperta emozionante entrare a respirare l'aria di accoglienza che c'è.
Il momento più divertente è stata la sorpresa finale, quando alla merenda sinoira Giancarlo Cristiani del San Giors ci ha fatti accogliere da una coppia di musicanti, con ghironda e chitarra e alla fine, anzi all'inizio a dir il vero, invece di dar l'assalto ai salumi e le acciughe al bagnet vert ci siamo messi a cantare "marieme veuj marieme... e madama ca porta ca pija..." , le cansun d'la piola insomma e abbiamo avuto le nostre chiacchiere condite con le musiche occitane come la giga e la courento e via discorrendo fino ad un assolo di una canzone irlandese...
Ecco qui dunque un minimo resumé delle nostre quattro ore a spass per Strass burg, il Burg d'le pate, il borgo degli stracci... qualche parola e due foto, tanto per far partecipare chi non ha potuto esser con noi e far invidia ( solo un po') a chi non c'era...
Qui sotto alcune foto colte al volo col cellulare e dunque non protestate per la qualità, sono da godere così, anche un po' rustiche e pure sfocate, solo per assecondare la richiesta di una nostra comune amica lontana che mi ha scritto ed invitata a raccontarne almeno il succo qui nel nostro blog, dove potrà immaginare qualche momento del nostro special pomeriggio .-)
Grazie a tutti!